Nella vita compiamo molti gesti per istinto e altri perché li abbiamo appresi attraverso l'educazione e la trasmissione culturale. Alcuni diventano così naturali che non ci chiediamo più perché li adottiamo, mentre altri che naturali lo sono davvero finiscono per diventare desueti, innaturali, addirittura causa di sentimenti di vergogna e persino colpa.
Così è per l'allattamento al seno, gesto primordiale ed essenza stessa dell'istinto umano come partorire e nascere, prima ancora di respirare. Eppure negli ultimi anni si è riscoperto il valore dell'allattamento materno dopo essere stato a lungo sottovalutato e soppiantato dall'idea che l'uomo tutto può sostituire con la scienza e i laboratori, tanto da essere diventato oggetto di tutela giuridica e celebrato in settimane mondiali (proprio ieri si è conclusa la World breastfeeding week).
Durante la gravidanza mi ero ampiamente documentata sull'allattamento materno e i suoi benefici per il bambino e anche per la mamma. Pensavo di sapere tutto, come molte mamme che si informano e sperano di poter allattare. Mi mancava tuttavia l'esperienza di aver visto davvero altre mamme allattare, non saltuariamente o sotto uno scialle, ma viste alla luce del sole nel mostrare un gesto naturale e quotidiano. Poi è arrivato il parto e come la stragrande maggioranza delle puerpere ho scoperto che tutto è diverso da quello che si legge o si apprende nei corsi nascita. E tutto diventa una sfida.
Non voglio parlare qui dei vantaggi dell'allattamento al seno perché le fonti buone ed esaustive di informazione si trovano facilmente per chi le vuole davvero seguire, a prescindere da amiche male informate, da nonne e zie ancorate a credenze superate o pediatri e operatori sanitari che spesso fanno poco e male il loro lavoro e dimostrano tutto il marcio informativo e pubblicitario che ruota attorno all'allattamento artificiale da decenni.
Voglio condividere giusto due cose per me importanti e umanamente arricchenti. La prima è il sostegno e la pazienza che mi ha dato mio marito Foued nell'aiutarmi ad attaccare al seno il nostro bambino in un momento così delicato come le prime ore dopo il parto in cui stanchezza, ansia da pianto di neonato, subbuglio emotivo e preoccupazione di "non avere latte" ti prendono le ultime forze rimaste. Grazie habibi. La mia felice esperienza di allattamento a richiesta l'ho vissuta davvero profondamente e coscientemente, aiutata poi da un cucciolo che mi ha subito ripagata delle notti di poco sonno passate ad imparare a conoscerlo e cercare di capirlo e dai mille momenti in cui ci ritrovavamo io e lui a stretto contatto, per sua richiesta o per mia offerta.
E poi voglio ringraziare una persona che con la sua dolcezza, la competenza e l'empatia ha reso me una mamma che allatta più sicura nella mia convinzione e ha aiutato decine e decine di donne ad allattare, a ri-allattare, a perdonarsi. Sì, perché molte sono le mamme che hanno difficoltà ad allattare e cedono subito per i motivi più diversi, ma soprattutto per scarso sostegno sanitario ed emotivo. Perché sì è il gesto più istintivo, ma è anche un sapere che noi donne contemporanee (e "occidentali"?) abbiamo ormai perso. E a pochi chilometri da Cagliari (a Serdiana) c'è lei, Hilda, la consulente de La Leche League che aiuta mamme e papà in quella che per molte è una vera e propria crociata contro il dolore delle ragadi, i pianti dei bimbi e, soprattutto, i giudizi, i consigli non richiesti e i sensi di colpa che le neomamme già sperimentano frequentemente e aleggiano tutto intorno a loro. Grazie a lei riescono a ri-allattare anche quelle donne che avevano ormai ceduto al latte in formula spesso anche da mesi, ma che nel proprio cuore non avevano mai gettato la spugna. E con la sua dolcezza che è come una carezza di sorella, Hilda aiuta le mamme che hanno bisogno di perdonarsi. Perché ogni diade mamma-bambino segue un percorso unico e uniche sono le emozioni provate e quando si sente forte il fallimento e il mancato allattamento si vive come una sconfitta e come una competenza mancata, è liberatorio lavorare sul perdono.
Infine, vorrei solo ricordare un concetto sul quale ho iniziato a riflettere proprio dopo gli incontri mensili de La Leche League a Serdiana e che magari riprenderò in seguito. Si parla sempre di trasmissione di anticorpi e beneficio per il sistema immunitario del bambino allattato al seno, ma non ci si rende pienamente conto dell'effetto moltiplicatore per la salute generale e globale dell'uomo. Tutte le donne che allattano, infatti, tutelano la salute anche a livello transgenerazionale, creando e moltiplicando salute e difese immunitarie attraverso questo semplice gesto d'amore.
E come propone una iniziativa internazionale, Io allatto alla luce del sole! ;)
Il nostro primo incontro mensile de La Leche League, gennaio 2015. Lorenzo Ismail che aveva all'epoca 4 mesi e mezzo: